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Scambio di Coppia

Stronzo al quadrato.


di Membro VIP di Annunci69.it Sophos
03.06.2025    |    3.143    |    0 9.4
"Il mio braccio sinistro, completamente libero di muoversi, consentiva alla mano di carezzare gran parte del suo corpo; culo, coscia, fianchi, seni..."
“Buongiorno splendida Rita, quale vento benevolo ti porta testé nelle mie orecchie ed in questa uggiosa mattinata divenuta all'improvviso soleggiata, grazie a te?”.
“Ah ah ah, ciao Davide, ma è mai possibile che tu debba rispondere al telefono sempre in modo così complicato?”
“Sempre e solo in tuo onore, mia cara. Mi piace stuzzicare le tue sinapsi fino a farle eccitare così tanto da eiaculare“.
“Stronzo, ah ah ah. Sei impegnato? Posso rubarti dieci minuti?”.
“Se me li sottrai violentandomi a dovere, ben volentieri, Rita“.
“Ti piacerebbe, eh!? Ah ah ah”.
“Non te l'ho mai nascosto, ah ah ah”.
“Ascolta, devo chiederti una cortesia. Ma prima devo fare una premessa”.
“Sono tutto orecchie, dimmi pure”.
“Dunque, nel mio sempre più frequente peregrinare sul sito - e la colpa è tua e di quella troietta della mia amica Lina, perché avete fatto nascere grande curiosità nella mia già perversa testolina - sono stata contattata da una coppia olandese in vacanza qui in Sicilia; saranno in città per una settimana, per poi visitare il resto dell'isola. Col mio stentato inglese ed il loro italiano basico abbiamo chattato per un po', scambiandoci anche fotografie, più o meno piccanti, e vocali; alla fine - te la faccio breve - mi hanno invitata per stasera nella loro stanza in hotel per conoscerci meglio e, come dire, anche più a fondo“.
“Beh, se un consiglio è quello che vuoi, te lo dò subito; anche s'è ben altro quello che mi piacerebbe darti. Qualora fossero di tuo gradimento, fisicamente parlando, e sentissi la tua mente incuriosita ed intrigata, nonché prurito tra le cosce, accetta l'invito, no? Ah ah ah. Hai qualche timore, per caso?”.
“Non è per questo che ti sto chiamando; c'è una particolarità in questa coppia che mi rende titubante: i loro nomi sono Adam e Martha, entrambi bisex, ma lei è un trans. Coppia tuttavia regolare, sposati e con due figli”.
“La sessualità è bella ed intrigante perché variegata, sia nella tradizione che nella tragressione; cosa non ti convince? Immagina di poter usufruire di due cazzi in contemporanea - cosa che ti è più volte capitata - con l'aggiunta di un tocco di femminilità, non so se più o meno esagerata, visto che non conosco questa trans Martha”.
“Beh, se non mi avesse detto lui di essere trans, non l'avrei mica capito. Sembrava proprio donna, piacente e molto femminile tra l'altro”.
“Martha ti stuzzica? Riesce a solleticare la tua curiosità? Ma soprattutto, ti senti capace di affrontare, con piena libertà mentale, questa nuova esperienza?”.
“Si, forse; ma comunque non me la sento di farla da sola. Ho detto loro che ci avrei pensato sù e, nel caso, sarei andata in compagnia di un caro amico, anche per mia sicurezza. Hanno accettato la condizione”.
“Mi stai forse chiedendo di accompagnarti, visto che presumo tu abbia già deciso di andare da loro?”.
“Si, Davide, sia perché parli inglese meglio di me sia perché mi affiderei a te, per diversi motivi che hai già intuito”.
“Ahhh, quindi mi vuoi come traduttore simultaneo!? Ti dico subito che non riuscirei a tradurre i tuoi gemiti, sono troppo complicati, li conosco fin troppo bene, ah ah ah”.
“Dai, non fare lo scemo; che ne pensi?”.
“A che ora sarebbe il rendez vous?”.
“Stasera alle 19:00, l'hotel è sul lungomare“.
“Mmm, dovrei spostare un paio di appuntamenti con dei clienti; ti tocca convincermi Rita, cosa avrò in cambio per questo mio grande sacrificio?”.
“Porco! Sempre il solito sei. Un pompino mentre guidi ti può andare bene? Ah ah ah”.
“Ottimo, direi. Mi hai convinto, brava Rita. Ma con tuo marito ed i pargoli come ti organizzi?".
“Mio marito è fuori città per lavoro e torna domani all'ora di pranzo; i figli li lascio a cena da mia madre, hanno voglia di stare un po’ con la nonna”.
“Hai pensato a tutto, insomma, ma che donna solerte! Ok, a che ora ci vediamo? Vengo a prenderti io a casa?”.
“No, voglio evitare che i miei vicini impiccioni ti vedano; incontriamoci al parcheggio esterno del centro commerciale alle 18:15. Lascio la mia auto, così dopo potrò andare a riprendere i ragazzi, e andremo con la tua”.
“Va bene, Rita. Ci vediamo più tardi, bacio. Ah dimenticavo, non farmi fare brutte figure eh! Vestiti bene, mi raccomando, ah ah ah“.
“Stronzo al quadrato! Ah ah ah. Grazie di cuore Davide, a dopo”.
Qualche minuto prima dell'orario convenuto mi posizionai con la mia auto nei pressi del parcheggio, in attesa dell'arrivo di Rita. Poco dopo riconobbi la sua auto avvicinarsi e la seguii fino a quando trovò uno stallo libero, volutamente e saggiamente scelto distante rispetto all'ingresso principale del centro commerciale; mi fermai dietro di lei, lasciando il motore acceso. Dopo che ebbe aperto lo sportello, vidi dapprima uno stiloso stivaletto nero con tacco a spillo posarsi sull'asfalto, di poi una calza autoreggente coprirle la gamba sinistra fino a metà coscia ed infine un lembo di cappotto penzolare. Scese dall'auto, prese la sua borsa dal sedile posteriore e, sorridendomi, venne nella mia direzione; sotto il cappotto svolazzante intravidi una minigonna nera ed una camicia bianca aperta su un florido décolleté sorretto da un ben visibile reggiseno nero di pizzo.
“Ma buonasera bella gnocca, i miei più sinceri complimenti”, entrata in auto e chiuso lo sportello, “sei scintilla che diventa fiamma per chi ti ammira”.
“Grazie, Davide, mi avevi chiesto di mettermi in tiro, no? Ah ah ah. Anche tu però niente male direi; abito scuro e camicia bianca senza cravatta. Quel bozzo tra le gambe che vedo è perché sei contento di vedermi oppure hai semplicemente il telefono in tasca? Ah ah ah”.
“No, no, sono felicissimo di vederti, non solo contento. Il bozzo è in attesa del suo premio, freme; ed il legittimo proprietario con esso”.
“Quale premio? Boh”, esprimendo una finta, ma sensualissima, perdita di memoria.
“Il pompino mentre guido, mia cara Rita”.
“Ahh, quello? Sicuramente non accadrà qui, intanto parti e poi vedremo”.
“Eh no, se io inizio a guidare, tu inizi a farmi il pompino; non vuoi più tener fede alla promessa fatta? Non si fa mica, eh! Ne andrebbe della tua credibilità”.
“Stronzo!”, allungando la mano sinistra sulla patta e dando inizio ad un massaggio particolarmente intenso; i suoi occhi immersi nei miei.
Non ho mai amato il cambio automatico in un'auto, ma in quella circostanza lo considerai una manna dal cielo; dopo essersi guardata attentamente intorno - era già buio fuori, quindi in effetti non vi era alcun pericolo di essere visti - si piegò comodamente su un fianco, senza alcun ostacolo e fastidio, ed appoggiò il viso sulle mie cosce. Con grande maestria e calcolata lentezza fece scorrere la cerniera dei pantaloni verso il basso: “Controlliamo se il bambino capriccioso qui dentro, purtroppo stretto e costretto, riesce a riconoscere la bocca della sua mammina ch'è già tutta eccitata e bagnata; mannaggia a te, stronzo al quadrato!”, infilando la mano destra e tirandolo fuori eretto e svettante, aiutata dal fatto che non indossassi l’intimo.
Nell'esatto momento in cui la sua lingua si appoggiò sul glande e, di seguito, le sue labbra calde lo avvolsero, io mi avviai alla volta del lungomare.
Il mio braccio sinistro, completamente libero di muoversi, consentiva alla mano di carezzare gran parte del suo corpo; culo, coscia, fianchi, seni. Di conseguenza ebbi la possibilità di infilarmi nella scollatura della camicia, superare l'ostacolo del reggiseno e tastare, con enorme cupidigia, il suo seno nudo; mentre la sua bocca esercitava, sempre con maggiore veemenza, il suo dominio sul mio cazzo, emettendo suoni gutturali tipici di chi fagocita con grande passione.
“Sei sempre fantastica con quella bocca, Rita. Il bambino si sta godendo pienamente la sua mammina”, slurp, slurp, slurp, fu il suono continuo e ritmato che riempì l'abitacolo per molti minuti.
“Sborrami in gola, Davide; ho sete, tantissima, non resisto più, cazzo!”, masturbandomi sempre più velocemente e leccandomi il prepuzio a più riprese.
Al mio stringerle più forte la tetta sinistra, lei avvolse il cazzo con le labbra serrate, continuando a muoverlo sú e giù; uno, due, tre copiosi schizzi si sparsero poderosi nella sua bocca arrivando fino in gola. Continuò, deglutendo tutto il mio sperma, a succhiare e leccare fin quando non lo ripulì tutto. Si sollevò sul sedile, si mise comoda sistemandosi camicia e gonna; diede una rinfrescata al rossetto guardandosi nello specchio del parasole e, fissandomi con intensità e lascivia: “Non si dica che non rispetto i patti, eh!”, sorridente, ma con l'espressione da gran troia.
Giunti in hotel, nel dehor fummo accolti dalla coppia olandese; dopo che entrambi ebbero salutato Rita: “Good evening, I'm Davide and I'm a very dear friend of Rita, I'm here as an observer but I can also participate, if you like”.
“Hi, I'm Adam and this is my wife Martha, nice to meet you. Rita told us that she would only come if accompanied, maybe she was scared?”.
“No Adam, Rita is a bit shy, let's say, so I'll try to encourage her to let herself go”, col sorriso sulle labbra.
Adam è un tipico nordico in vacanza; capelli biondi, alto almeno 1,80 mt., viso di un pallore imbarazzante, indossa dei pinocchietti, una t-shirt bianca e delle infradito, espressione seria e a tratti cupa. Martha, di chiare origini sudamericane, è al contrario molto più gioviale, si sforza di dialogare con noi nel suo italiano stentato e lo fa sorridendo spesso; indossa un tubino nero che le arriva a metà coscia e copre un corpo burroso. Con tutta evidenza non porta il reggiseno, visti i suoi capezzoli svettanti su un florido seno; ai piedi calza dei sandali alla schiava con tacco alto e lacci fino ad avvolgere tutto il polpaccio.
Nel frattempo che i convenevoli venivano scambiati tra tutti senza alcun imbarazzo, arrivarono gli aperitivi; li servì una cameriera molto carina, dai lunghi capelli neri, appoggiandoli sul tavolo dinanzi ai divanetti sui quali ci eravamo seduti.
“How long have you been doing wife swapping?”, chiesi ad Adam.
Mi rispose, quasi di prepotenza, Martha: “We have been practicing wife swapping for about two years, but I have always liked having the opportunity to do so even before meeting him. In fact, I was registered as a single on various social networks”.
“I understood that you are the decision maker of the couple and, consequently, you dragged him into this transgressive world”.
“Yes, in fact the slut of the couple is me, ah ah ah”.
Scambiammo ancora due chiacchiere e, dopo circa mezz'ora dal nostro arrivo in hotel, Martha ci chiese: “Do you want to come to our room and get to know us better and more deeply?, I'm very excited, I want Rita and I want her and I to lie down on a comfortable bed and fuck, ah ah ah”.
“You are lucky Martha, she has a very warm and welcoming pussy, always wet and ready to be penetrated, all the way down, ah ah ah”.
“Che ha detto?”, chiese Rita, che nel frattempo aveva cercato di dialogare con Adam.
“Nulla di ché, dice che vuole solo scoparti, ah ah ah”.
“Stronzo!”.
Ci condussero nella loro stanza e, appena varcata la soglia, Martha, col suo accattivante sorriso caraibico, prendendo per mano Rita, si diresse subito in bagno; Adam iniziò a spogliarsi con grande nonchalance e, una volta completamente nudo, si sdraiò supino sul letto, accarezzandosi il cazzo. Io, invece, mi sedetti su un divanetto fronte letto.
Silenzio quasi totale per almeno un quarto d'ora; Adam non fu in alcun modo loquace, nonostante i miei tentativi di interloquire.
Finalmente si aprì la porta del bagno ed uscirono dapprima Martha, già nuda, o meglio, priva del tubino nero; tette al vento - molto ben fatte devo dire - indossava i sandali ed un tanga che davanti copriva a malapena il suo gingillo, evidentemente già ben manipolato in bagno, e dietro esaltava il suo meraviglioso culo. Rita si presentò subito dopo in tacchi ed autoreggenti; sorridente e con rivoli di rilucenti umori vaginali tra le cosce.
Le due signore, in privato, si erano sollazzate con grande passione, a quanto pare!
“Hey Martha, what does Rita taste like?”.
“Mmm like a juicy ripe papaya, I liked it a lot. Now I'll take some more, ah ah ah”.
“Ehi Rita, aveva un buon sapore Martha?”.
“Preferisco il tuo, in tutta sincerità”, con la sua espressione più maliziosa.
"Buongustaia”.
Martha, dopo che ebbe baciato in bocca Rita con lingua penetrante, la fece scivolare gattoni sul letto: “Give my husband a good blowjob, while I fuck your pussy, my beautiful slut”, le disse; si sfilò il tanga, si masturbò per qualche secondo e poi indossò il preservativo. Si chinò in avanti, dilatò le chiappe di Rita - lei già intenta a succhiare il cazzo di Adam - la leccò dalla clitoride al buco del culo più e più volte e, quando la ritenne pronta, le ficcò il suo cazzo nella fica, iniziando un movimento di bacino piuttosto repentino.
Questi olandesi vanno subito al sodo e senza fronzoli, pensai.
Il vederli in quelle posizioni e l’ascoltare i loro gemiti di piacere, cominciò a fare effetto anche a me, devo essere sincero; di conseguenza, aperta la cerniera dei miei pantaloni e tirato fuori il cazzo, cominciai a masturbarmi molto lentamente, godendomi lo spettacolo in religioso silenzio. La mia azione non sfuggì a Martha: “What are you doing Davide? Are you just staying to watch or do you also want to fuck my ass? Come on, let's make a nice little train, ah ah ah”.
Non me lo feci ripetere due volte; mi avvicinai al culo di Martha, sputai abbondante saliva sulla mia mano destra, passandola con accuratezza tra le sue chiappe, e infilai indice e medio nel buco, o meglio, nella voragine.
“Don't worry about lubricating me Davide, my ass has lived very well in the last decades, ah ah ah”, sempre intenta a scoparsi Rita senza sosta.
“In fact you have a well dilated ass, you would be the dream of many Italians who love sodomy”, mentre, in sequenza, mettevo il preservativo, schiaffeggiavo con forza le sue natiche, poggiavo il cazzo tra di esse e mi spingevo lentamente dentro il suo buco bagnato e dilatato, fino in fondo.
“Oh yeah, break my ass, Davide, all the way!”, bloccandosi e distraendosi un attimo dal fottersi Rita.
Cominciammo un movimento grazie al quale io spingevo su Martha, aprendole il culo, e quest'ultima, per inerzia, spingeva su Rita, sfondandole la fica; Adam si continuò a godere il pompino che col passare del tempo divenne, probabilmente, molto meno assiduo da parte di Rita, visto che quest'ultima spesso sollevava la testa e gemeva di un gran bel piacere.
Io stringevo i fianchi di Martha in ogni affondo; lei stringeva i fianchi di Rita ad ogni colpo.
“You have a nice cock Davide, my ass likes it a lot. I want to enjoy, break me, hurt me, please!”.
“Sfondagli il culo, Davide; forte. Voglio godere anch'io, ti prego!”, gridò Rita, mentre la sua mano stretta attorno al cazzo di Adam effettuava un sú e giù a velocità sostenuta.
Il dentro fuori nel culo di Martha diventò, da parte mia, una lotta contro il desiderio di sborrare; cercai di resistere il più possibile, senza mai rallentare il movimento. Questo prolungamento si riverberò anche su Rita che, nel frattempo, stava godendo e si dimenava come una indemoniata.
L'apice del piacere fu raggiunto da tutti, quasi contemporaneamente; Adam sborrò una copiosa quantità di sperma su Rita. Quest'ultima cacciò un urlo liberatorio tipico di un amplesso potente; Martha si piegò sotto i miei colpi, fino ad abbandonare la testa sulla schiena di Rita, assolutamente devastata dal benessere. Io venni nel culo di Martha, stringendole con forza i fianchi, e grugnendo di una grande soddisfazione.
I minuti successivi ci videro cercare di riprenderci e di staccarci gli uni dagli altri; sorridenti e felici, tranne Adam che forse avrebbe voluto scoparsi anche lui qualcuno o semplicemente perché era sua indole godersi le cose con quella espressione neutra, chi lo saprà mai!
Ripuliti e risistemati in bagno, io e Rita ci congedammo dalla coppia olandese con la falsa promessa di poterci rivedere in futuro. Martha e, sorprendentemente, anche Adam ci abbracciarono con sincero affetto prima di uscire dalla stanza.
Giunti in auto, misi in moto e mi avviai in direzione centro commerciale.
“Allora Rita, che mi dici di questa esperienza? Quali sensazioni, positive o negative, ne hai tratto?”.
“Beh, se devo essere sincera, devo ancora metabolizzare il tutto. In realtà non ho provato un'emozione tale da poter affermare che mi sia piaciuto; l'unico momento particolare ed eccitante per me è stato quando tu hai sodomizzato Martha. Probabilmente perché il tuo affondare nel suo culo rendeva la penetrazione in me più profonda. Non che avesse un pene piccolo, no! Ma, boh. Non saprei dirti, avevo la sensazione che in quel momento, di fatto, mi stessi scopando tu e non Martha”.
“Insomma, per quanto posso capire, non lo rifaresti più”.
“No, non lo rifarei. Boh. Poi chissà, altre persone ed altre circostanze, chi lo sa?”.
“Immagino sia ancora presto per andare a riprendere i pargoli dalla nonna; che ne dici di andare a mangiare qualcosa insieme, magari a casa mia?”, facendole l'occhiolino.
“Scordatelo, per oggi ho dato abbastanza, stronzo! Ah ah ah”.
“Ok, ok, mi arrendo. Qui sul lungomare, se non l'hanno già chiusa come altre attività commerciali, ci dovrebbe essere una trattoria dove sanno fare una frittura di pesce al bacio, ti va di andare lì?”.
“Se la innaffiamo con un buon bianco mosso e ghiacciato, ben volentieri “.
“Eh sia! Si và a cena”.
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